The Never Played Symphonies
Reflecting from my deathbed I'm balancing life's riches against the ditches and the flat gray years in-between all I can see are the never-laid that's the never played symphonies
I can't see those who tried to love me or those who felt they understood me and I can't see those who very patiently put up with me All I can see are the never-laid or the never played symphonies
You were one, you meant to be one and you jumped into my face and laughed and kissed me on the cheek and then were gone forever not quite
Black sky in the daytime and I don't much mind dying when there is nothing left to care for anymore just the never layed the never played symphonies
you were one, you knew you were one and you slid right through my fingers no not literally but metaphorically and now you're all I see as the light fades
This seems to be an ode to the songs that were never recorded or simply came to him in a flash of the muse like a fairy who dances around you in glitter and glow and then just goes. Morrissey speaks to that fleeting, ephemeral song/moment that is gone before you have time to grab it and bottle it. The lyrics also suggest a man who is looking back on his life at all the things that did not work out: lost ideals and dead dreams, that as you get older, become part of you and haunt you...for you are no longer young and so become resigned to them. And as he passes away with a tone of regret, sorrow and nostalgia but above all *peace* - these songs/things that never came to be (and not his family, friends and foes) are all that he can see.
A different meaning of how the word "symphonies" is used here, suggests it to be as persons that he never had in his life or even the ones he never really had sex with. In his lovelife balance, Morrissey seems to see only the ones he didn't have.
Album: [b-sides]
Year of Publication: 2004
Lyrics: Morrissey
Music: Alain Whyte
last update: 15.10.2005
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Le sinfonie mai suonate
Riflettendo sul mio letto di morte valuto le ricchezze della vita ed i fossati ed i grigi e piatti anni nel mezzo e tutto ciò che vedo sono quelle mai scritte cioè le sinfonie mai suonate
Non penso a quelli che hanno tentato di amarmi o a quelli che hanno sentito di avermi compreso e non penso neppure a quelli che molto pazientemente mi hanno sopportato tutto ciò che vedo sono quelle mai scritte o meglio, le sinfonie mai suonate
Voi siete stati i soli, voi eravate destinati ad esserlo e siete saltati sulla mia faccia e avete riso e mi avete baciato sulla guancia e poi ve ne siete andati per sempre non del tutto
Cielo nero durante il giorno e non m'importa molto di morire quando non c'è rimasto più nulla di cui curarsi soltanto quelle mai scritte le sinfonie mai suonate
Voi siete stati gli unici, sapevate di esserlo e mi siete scivolati dalle dita no, non letteralmente ma metaforicamente e adesso siete la sola cosa che vedo mentre la luce svanisce
Il testo sembra essere un'ode alle canzoni, alle sinfonie che non sono mai state registrate o che semplicemente erano giunte al nostro in un lampo d'ispirazione e poi sparite nel nulla. Morrissey ci parla di quei momenti, di quelle note fuggite prima di avere il tempo di afferrarle e di scriverle per fermarle sulla carta. Nel testo un uomo si guarda alle spalle nel letto di morte alla ricerca di tutte quelle cose che non hanno funzionato: ideali perduti e sogni bruciati, che finiscono col perseguitarti. E mentre passa a miglior vita con un tono di dispiacere, dolore e nostalgia e soprattutto pace, queste canzoni, note, sinfonie che non sono mai venute alla luce sono tutto ciò che riesce a vedere. Non la sua famiglia, non gli amici o i nemici, ma queste sinfonie, come a testimoniare ancora una volta la predisposizione dell'artista verso una vita tutta dedita agli oggetti della sua attività, e molto meno alle persone, anche quelle care.
Una nota interpretativa diversa suggerisce il significato, velato ma non troppo, di sinfonie mai suonate come persone mai avute o addirittura 'possedute', anche in senso sessuale. Nel bilancio della vita amorosa, Morrissey sembra tendere verso le persone che non ha mai potuto avere.
Album: [b-sides]
Anno di pubblicazione: 2004
Testo: Morrissey
Musica: Alain Whyte
ultimo agg.: 15.10.2005
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