Death At One's Elbow
Oh Glenn Don't come to the house tonight Oh Glenn, oh Glenn Don't come to the house tonight, oh Glenn Because there's somebody here Who really really loves you, oh Glenn
Stay home Be bored (It's crap - I know) Tonight Oh Glenn, oh Glenn Don't come to the house tonight Oh Glenn, oh Glenn Don't come to the house tonight Because there's somebody here Who'll take a hatchet to your ear
The frustration it renders me hateful, Glenn! Don't come to the house tonight Don't come to the house tonight Because you'll slip on the trail Of my sad1 remains2 That's why, that's why Goodbye my love, goodbye my love Goodbye my love, goodbye my love
Goodbye my love, goodbye my love
(belch)
Considered as one of the weakest composition by Morrissey and Marr, the production of this song, according to producer Stephen Street, went too far with sound effects (a pneumatic road drill and, at the end of the track, even an 'obnoxious parting belch' can be clearly heard). The song's title is a quotation from the published diaries of Joe Orton, a 60's playwright who was hammered to death by his gay lover Kenneth Halliwell in August 1967, when returning in his apartment in London. The expression "death at one's elbow" is indeed taken on loan from Orton's annotation of Wednesday, 28 December 1966, referred to his return home the day before his mother's funeral: 'As the corpse is downstairs in the main living room, it means going out or watching television with death at one's elbow.' The lyrics seem referring to the scene and the context of Orton's killing, possibly transferred to Morrissey's own private life, as we know he's not new to stressing human feelings and relationships with bloody, cruel and ironically excessive tones.
Before the final release of the lyrics, Morrissey changed the song's narrative perspective from the original female subject to a first-person pledge of a bloodstained suicide. The line 'How the frustration renders me hateful' was originally sung as 'How the frustration it renders her hopeless'. 1 The official version of the line contains the adjective "bespattered". 2 During the Wolverhampton concert from 1988, the only time this song was ever performed live, Morrissey sang this line as "you'll slip on the trail of all of my entrails".
Album: Strangeways, Here We Come
Year of Publication: 1987
Lyrics: Morrissey
Music: Johnny Marr
last update: 21.09.2006
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Morte a portata di mano
Oh Glenn Non tornare a casa stanotte Oh Glenn Non tornare a casa stanotte Perché c'è qualcuno qui Che ti ama sul serio
Rimani a casa tua Annoiati (E' uno schifo - lo so) Stanotte Oh Glenn Non tornare a casa stanotte Oh Glenn Non tornare a casa stanotte Perché c'è qualcuno qui Che ti metterà un'ascia sull'orecchio
E' la frustrazione che mi rende odioso, Glenn! Non tornare a casa stanotte Non tornare a casa stanotte perché scivoleresti sulla scia dei miei tristi1 resti2 Ecco perché, ecco perché Addio amor mio, addio amor mio Addio amor mio, addio amor mio
Addio amor mio, addio amor mio
(burp)
Considerata come una delle composizioni più deboli del duo Morrissey/Marr, la produzione di questo brano, secondo quanto dichiarato dal produttore Stephen Street, prese una piega fin troppo ironica quanto a effetti sonori (un martello pneumatico e, a fine traccia, persino un 'ripugnante rutto d'addìo' si possono distintamente sentire). Il titolo della canzone è una citazione tratta dai diari di Joe Orton, un commediografo inglese degli anni Sessanta, che fu brutalmente assassinato a colpi di martello dal suo amante Kenneth Halliwell nell'agosto del 1967, mentre rincasava nel suo appartamento di Londra. L'espressione 'morte a portata di mano' è infatti presa a prestito dalle note del diario di Orton del 28 dicembre 1966, riferite al suo ritorno a casa il giorno prima del funerale di sua madre: 'Dal momento che il cadavere è di sotto nel soggiorno, significa uscire o guardare la televisione con la morte a portata di mano'. Il testo sembra riderirsi alla scena e al contesto dell'uccisione di Orton, forse trasferita nella vita privata di Morrissey, non nuovo ad accenti cruenti e ironicamente esagerati nella descrizione dei sentimenti e delle relazioni interpersonali. Prima della pubblicazione del testo, Morrissey cambiò la prospettiva narrativa della canzone dall'iniziale personaggio femminile ad una solenne promessa di un sanguinoso suicidio fatta in prima persona. Il verso 'How the frustration renders me hateful' era stato infatti originariamente scritto al femminile 'How the frustration it renders her hopeless'. 1 La versione uffciale del testo riporta l'aggettivo "bespattered", cioè "inzaccherati, sanguinolenti"
2 Durante il concerto di Wolverhampton del 1988, la sola occasione in cui la canzone venne eseguita dal vivo, Morrissey sostituì questo verso con: "you'll slip on the trail of all of my entrails" ("scivolerai sulla scia di tutte le mie viscere").
Album: Strangeways, Here We Come
Anno di pubblicazione: 1987
Testo: Morrissey
Musica: Johnny Marr
ultimo agg.: 21.09.2006
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