The Hand That Rocks The Cradle
Please don't cry For the ghost and the storm outside Will not invade this sacred shrine Nor infiltrate your mind My life down I shall lie If the bogey-man should try To play tricks on your sacred mind To tease, torment and tantalise Wavering shadows loom A piano plays in an empty room There'll be blood on the cleaver tonight And when darkness lifts and the room is bright I'll still be by your side For you are all that matters And I'll love you till the day I die There never need be longing in your eyes As long as the hand that rocks the cradle is mine
Ceiling shadows shimmy by And when the wardrobe towers like a beast of prey There's sadness in your beautiful eyes Your untouched, unsoiled, wondrous eyes My life down I shall lie Should restless spirits try To play tricks on your sacred mind I once had a child and it saved my life And I never even asked his name I just looked into his wondrous eyes And said: "Never never never again" And all too soon I did return Just like a moth to a flame So rattle my bones all over the stones I'm only a beggar-man whom nobody owns Oh see how words as old as sin Fit me like a glove I'm here and here I'll stay Together we lie, together we pray There never need be longing in your eyes As long as the hand that rocks the cradle is mine As long as the hand that rocks the cradle is mine
Climb upon my knee, sonny boy oh though you're only three, sonny boy you're mine and your mother she just never knew 1 as long as there's love as long as there's love I did my best for her I did my best for her as long as there's love as long as there's love I did my best for her I did my best for her mine... mine...
1 In very early performances of this song, this line was sung as "Your mother she need never know". The following lines were then absent from the song. According to a Morrissey's statement, the inspiration for the lyrics came "from a relationship I had that didn't really involve romance." The peculiarity of the lyrics is in the fact that it reads like a prose poem forcedly put to music. And this makes it very different from the other Smiths compositions. Some subtle references to a paedophilian story appear ("Your mother she need never know") and Morrissey didn't do much to avoid a fierce debate organized by tabloid press at that time. The explicit quotation from Al Jolson's "Sonny Boy" at the end of the track and the movie citation inside the album sleeve, together with "Handsome Devil" lyrics, contributed to fuel the controversy about "The Smiths and the children corruption" theme on the magazines. From Shelagh Delaney's The lion in love: 'That's it - that's right - rattle her bones over the stones, she's only a beggar whom nobody owns.' Musically, it is to be noticed that Johnny Marr openly took inspiration from "Kimberly", an old song by Patti Smith.
Album: The Smiths
Year of Publication: 1984
Lyrics: Morrissey
Music: Johnny Marr
last update: 31.12.2007
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La mano che dondola la culla
Ti prego, non piangere Il fantasma e la tempesta là fuori Non riusciranno ad invadere questo tempio sacro Né s'insinueranno più nella tua mente Darò la mia vita Se l'orco cattivo cercasse Di giocare brutti scherzi alla tua anima pura Per stuzzicarti, tormentarti o tentarti Ombre vacillanti incombono Un pianoforte suona in una stanza vuota Ci sarà sangue sulla mannaia, stanotte Ma quando l'oscurità si alzerà e la stanza s'illuminerà Io sarò ancora al tuo fianco Perché tu sei tutto ciò che conta Ed io ti amerò fino al giorno in cui morirò Non ci dovrà mai essere desiderio nei tuoi occhi Fino a quando la mano che dondola la culla sarà la mia
Le ombre sul soffitto oscillano vicine E quando l'armadio torreggia come un animale da preda Vedo della tristezza nei tuoi splendidi occhi I tuoi occhi intatti, incontaminati, meravigliosi Darò la mia vita Se gli spiriti inquieti cercassero Di giocare brutti scherzi alla tua anima pura Un tempo ho avuto un bambino e questo mi ha salvato la vita Ma non ho mai chiesto neppure il suo nome Guardavo in fondo ai suoi occhi meravigliosi E dicevo: "Mai, mai più" Ma fin troppo presto vi ho fatto ritorno Come una falena alla fiamma Ora fracasso le mie ossa dovunque sulla pietra Sono solo un pezzente cui nessuno deve nulla Oh, vedi come delle parole vecchie quanto il peccato Mi stiano a pennello Qui sono e qui rimarrò Insieme giaceremo, insieme pregheremo Non ci dovrà mai essere desiderio nei tuoi occhi Fino a quando la mano che dondola la culla sarà la mia Fino a quando la mano che dondola la culla sarà la mia
Sali sulle mie ginocchia, piccolo mio Anche se hai soltanto tre anni, piccolo mio Tu sei.. sei mio E tua madre, lei non l'ha mai saputo 1 Finché c'era amore Finché c'era amore Ho fatto del mio meglio per lei Ho fatto del mio meglio per lei Finché c'era amore Finché c'era amore Ho fatto del mio meglio per lei Ho fatto del mio meglio per lei Mio... mio...
1 Durante le primissime esecuzioni di questo brano, questo verso era cantato: "Your mother she need never know" ("Tua madre non dovrà mai saperlo"). I versi seguenti erano inoltre omessi dal testo. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Morrissey, l'ispirazione per il testo venne "da una relazione che ebbi, che davvero non contemplava del romanticismo." La particolarità del testo risiede nel fatto che si legge come un poema in prosa forzatamente messa in musica. E questo lo rende molto diverso dagli altri componimenti dell'epoca Smiths. Alcuni sottili riferimenti ad una storia di pedofilia appaiono ("Tua madre non dovrà mai saperlo") e Morrissey non fece molto all'epoca per evitare accese polemiche organizzate dalla stampa musicale e dai tabloid. La citazione esplicita dal film "Sonny Boy" di Al Jolson alla fine del testo e quella del film all'interno delle note di copertina dell'album, insieme al testo di "Handsome Devil", contribuirono non poco ad alimentare sulle riviste la controversia attorno al tema "gli Smiths e la corruzione infantile". Dal racconto The lion in love di Shelagh Delaney: 'That's it - that's right - rattle her bones over the stones, she's only a beggar whom nobody owns.' Dal punto di vista musicale, da notare che Johnny Marr si ispirò apertamente a "Kimberly", una vecchia canzone di Patti Smith.
Album: The Smiths
Anno di pubblicazione: 1984
Testo: Morrissey
Musica: Johnny Marr
ultimo agg.: 31.12.2007
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